giovedì 2 novembre 2023

15 anni di Fausto Socini

Tutto ebbe inizio nel 2008 durante una vacanza studio a Londra:


2008 - I primi risultati della ricerca su Fausto Socini

2011 - Fausto Socini ha vissuto a Borgo Scopeto. Il parco di Scopeto divenne una meta di pellegrinaggio per i non-conformisti britannici, in particolare si visitava il "Circolo Sociniano", la panchina circolare in cui si immaginava che i Socini si ritrovassero a discutere di filosofia e religione.

2011 - Uno dei molti visitatori di Scopeto, prima di rientrare nel Galles, fece realizzare una scatoletta con la riproduzione del ritratto di Socini. Il cimelio è oggi conservato al Manchester College di Oxford dalla curatrice Sue Killoran.
2011 -2018 - Ancora al Manchester College

2012 - Cracovia - Durante la mia visita al palazzo dove ha abitato Fausto Socini, ho affisso una targa commemorativa simbolica, con tanto di squilli di tromba:



2013 - Una delle poche edizione dell'Opera Omnia di Socini con ancora il frontespizio originale
2014 - Bellinzona ha dedicato una delle sue strade a Fausto Socini detto "Socino".
In questa zona si erano insediati da tempo membri della famiglia Socini. In seguito agli sconvolgimenti politico-religiosi di quegli anni i Socini si spostatrono a Basilea dove divennero una delle famiglie patrizie della città
2019 - Presentazione del libro presso l'Accademia degli intronati a Siena, con la presentazione del prof. Barzanti e la presenza della prof.ssa Scribano (Università Ca' Foscari) e del prof. Nardi (Università di Siena)
2023 - A Basilea sono molte le testimonianze dei discendenti della famiglia Socini. Fausto visse e scrisse importanti opere in questa città

 
A Basilea è sepolto anche Erasmo da Rotterdam, che pochi anni prima di Socini era stato un faro per la cultura e la tolleranza religiosa.

In piazza Fishmarkt a Basilea si trovava la locanda Storchen, di proprietà della famiglia Socini, in cui Fausto soggiornò e lavorò.
La locanda è stata demolita nel secolo scorso, ma il parcheggio che ne ha preso il posto ha ancora il nome Storchen


Il palazzo che ha preso il posto della locanda Storchen (che significa "Cicogne"), ha ancora al suo ingresso l'insegna azzurra della cicogna, a ricordo del vecchio edificio.

primi del '900 - La piazza del Fishmarkt con lo sfondo l'hotel Storchen, prima che venisse demolito




domenica 15 luglio 2018

Finalmente pubblicato il libro

Sedicesimo secolo, la Riforma dilaga in Europa, sui roghi bruciano sia eretici protestanti che cattolici, c’è peró chi propugna ideali di tolleranza e non violenza. Tra di essi spicca Fausto Socini.
Discendente da una ricca famiglia senese di eretici, professori e alchimisti, a trent’anni Fausto organizzava feste all’università, scriveva poesie e non pensava lontanamente a laurearsi, fino a quando si trovò inaspettatamente a capo della più improbabile setta religiosa mai vista in Europa.
Tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo i discepoli di Socini, i Sociniani, dettero scandalo con le loro dottrine non ortodosse, ma furono anche molto amati da scienziati e filosofi come Newton, Locke, Jefferson. Ormai dimenticato, Fausto Socini ha però gettato le basi filosofiche della nostra società contemporanea.


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mercoledì 13 luglio 2016

Aiutami a trovare una risposta


Chi troverà informazioni utili a risolvere i seguenti quesiti, avrà in premio la mia eterna gratitudine, una menzione speciale sul sito www.socinus.org e una pubblicazione nella seconda edizione del miolibro "Fausto Socini".



  • Dove è finito il dipinto scomparso dell'«eresiarca Soccino»?
  • Dove è finita la foto scattata da Tony André presso la villa della contessa Maria Bianchi Bandinelli dei Vecchi?
  • Quali sono le testimonianze antecedenti al 1819 a cui si riferisce William Williams che lo condussero a Scopeto?
  • Il «circolo sociniano» si trova davvero nella «ragnaia» di Scopeto?
  • Ugo Foscolo ha davvero individuato la tomba di Lelio Socini a Zurigo?
  • Quando Fausto Socini a proposito dell'interesse dello zio Cornelio per l'alchimia parla di «quella sua benedetta impresa di Maremma», a cosa si riferisce?
  • Cosa contiene l'articolo ancora inedito di Alex Gordon conservato al Manchester College di Oxford?
  • Lo studioso che causò dell'occultamento dei documenti del processo ai Socini, fu davvero Antonio Mazzei?



martedì 28 ottobre 2014

Sinossi



Questo lavoro è nato per dare una risposta ad un amico statunitense che si era imbattuto nel nome di Fausto Socini mentre si occupava delle origini della carta di indipendenza degli Stati Uniti. Per rispondere alle sue curiosità, nel 2008 ho iniziato questa ricerca, cercando da un lato il legame con la rivoluzione Americana e dall'altro ogni aneddoto che fosse di interesse per un pubblico di non specialisti.
Il testo inizia trattando la Riforme Protestante del 1517, chiarendo le sue origini e la diffusione appoggiata dai molti principi tedeschi che vi vedevano l'opportunintà di liberarsi dalle ingerenze del Papa. Per questa dipendenza politica Lutero non si spinse mai fino a mettere in dubbio lo status quo della società dell'epoca. A farlo però ci pensò un variegato movimento detto della Riforma Radicale, che desiderava una società ispirata alle prime comunità cristiane, fortemente egalitaria, pacifista e tollerante. Questo movimento dai caratteri anarchici, fu duramente perseguitato sia da Cattolici che da Protestanti. Tra i principali teorici della Riforma Radicale si trovano molti italiani e tra di loro quello che ha avuto fama più longeva è stato appunto Fausto Socini.
Socini nacque a Siena da una illustre famiglia di giuristi senesi, colti, influenti e in odore di eresia. La dimora di Scopeto fu considerata dalla Inquisizione un pericoloso centro ereticale e fu per questo perquisita in più occasioni. Diversi membri della famiglia furono lì catturati e processati.
Fausto però in quegli anni non si interessava di religione, svolgeva piuttosto una vita mondana. Poco dedito agli studi, preferiva il teatro, la poesia e le galanterie della buona società.
Fu segretario alla corte dei Medici fino a quando non decise di lasciare l'Italia per vivere in maniera finalmente libera le sue convinzioni religiose.
Si rifugiò in Svizzera dove fu al centro di alcune dispute religiose che gli diedero presto una certa fama.
In seguito si trasferì, come molti altri dissidenti italiani, in Polonia, terra dove era consentita la più ampia tolleranza religiosa dell'epoca. Qui convivevano molti filoni della Riforma Radicale, tutti in contrasto tra di loro, senza un credo comune, attaccati da più parti. Socini divenne il loro leader, rappresentandoli nelle dispute contro Calvinisti e Gesuiti e riuscendo ad armonizzare le varie tendenze del movimento.
Dopo la sua morte i suoi scritti si diffusero in gran parte di Europa, dando vita ad un movimento detto appunto Sociniano. I testi sociniani, per l'approccio razionale e la difesa della tolleranza che propugnavano, sono considerati l'hummus su cui fiorì in seguito l'Illuminismo e di riflesso la rivoluzione Americana.
Il Socinianesimo raggiunse l'apice della sua diffusione nel Regno Unito dell'Ottocento e per questo nella prima metà del XIX secolo Scopeto divenne meta di un turismo sociniano d'oltremanica, di cui si trovano varie testimonianze nei resoconti di viaggio.
In particolare viene ricostruita la storia del viaggiatore William Williams che riportò da Scopeto in patria un curioso souvenir ora conservato ad Oxford, unico testimone di un ritratto di Socini di cui oggi si è persa ogni traccia.

Le storie della scatoletta e del ritratto, si intrecciano con quella di alcuni dei principali esponenti delle chiese protestanti in Italia di inizio '900 come anche di esponenti liberali del periodo post-risorgimentale senese, come Luciano Banchi ed il fotografo Paolo Lombardi. Quest'ultimi sono i fautori dell'unico monumento presente a Siena dedicato a Fausto e Lelio Socini, del quale si ricostruiscono nel testo le vicende in dettaglio.